Fotografi

 

un azzurro scalzo in cielo
il cielo matto di marzo e di quel nostro incontro
al centro tu appoggiata sui ginocchi
e il vento sui capelli e sui tuoi occhi
qui l'ombra cade giù dalla tua mano
un orizzonte di cani abbaia da lontano
tu aggrappata alla ringhiera
di una tenera e distratta primavera

pomeriggio lento e un pò svogliato
maggio è andato via un dito sotto il mento
e gli uccelli fuggono infilando il verde dove la città si perde

sopra un foglio di carta vetrata
luglio e tu sdraiata tu sporca di baci e sabbia
a cercar le labbra smisurate dell'estate sulle mie

in quest'altra stiamo insieme
come ridi di gusto e fino a soffocarti
io stringevo agosto e te
bevendoti con gli occhi miei per non scordarti

e ancora tu tra file di alberi
che cuciono colline di uva bianca
e tu sei stanca un giorno intero a bere vino
e un contadino col bicchiere in mano lì vicino

foglie arrugginite in fondo al viale
e nuove voglie e tu qui sei venuta male
la tua faccia un pò tirata e una risata senza più allegria e incoscienza

l'aria acerba della domenica mattina
sopra l'erba tu e lacrime di brina
guancie colorate mentre sbucci arance e stupide bugie

resta lì
non muoverti
sorridi un pò
adesso voltati
fai così
appoggiati
non dire no
amore guarda qui

gennaio e il fiato grosso scalda le parole
il sole andava giù cielo di marmo rosso
tu un pò nera contro quella sera che scavava il nostro addio e scappava

la pioggia fina salta sopra i marciapiedi
noia moschina e tu tu guardi ma non vedi
che è finita e fra le dita non ci sono che fotografie

un azzurro scalzo in cielo
il cielo matto di marzo e di quel nostro incontro
e al centro tu poggiata sui ginocchi
e gli occhi tuoi per sempre nei miei occhi

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Release date - 6 Giugno 1981
Casa Editrice -
CBS